Conclusioni

  • I bisogni sono alla base della vita in generale, dai geni ai microorganismi, alle piante,  agli animali, fino all’homo sapiens, dove essi si manifestano nelle forme più complesse e sofisticate.
  • Il comportamento dell’uomo è il prodotto dell’attività della sua mente, la quale è un sistema costituito da un numero imprecisato di agenti autonomi consci e inconsci che si sviluppano e si adattano nel corso della vita come strumenti per la soddisfazione dei bisogni geneticamente determinati (bisogni primari).
  • Alcuni di questi agenti mentali (gli agenti inconsci), sviluppano un numero imprecisato di bisogni secondari e di strategie di soddisfazione correlando il grado di soddisfazione dei bisogni con le esperienze che individuo fa nel corso della vita
  • Gli agenti inconsci competono tra loro per determinare il comportamento dell’individuo controllandone le emozioni, sentimenti, pensieri, raffigurazioni mentali, scelte ecc.
  • I bisogni secondari di un individuo possono essere più o meno convergenti o conflittuali sia tra di loro (conflitti interni), sia rispetto a quelli degli altri individui con cui esso interagisce (conflitti esterni)
  • le paure sono bisogni di evitamento che possono limitare in modo più o meno grave l’attività intellettuale cosciente e razionale creando delle “gabbie mentali”
  • Il disagio mentale può essere spiegato come effetto della insoddisfazione di uno o più bisogni primari a causa di ostacoli materiali, conflitti esterni o interni, o paure
  • L’umorismo può essere molto utile in psicoterapia come strumento vedere in ogni cosa il suo contrario, “smontare” le paure e rompere le gabbie mentali
  • Lo psicoterapeuta  dovrebbe aiutare il paziente ad individuare i suoi bisogni insoddisfatti, cosa difficile in quanto essi sono spesso inconsci, rimossi e mistificati dalla cultura dominante. Questa ricerca può essere facilitata dall’uso di repertori, questionari,  formulari ed esercizi che il terapeuta può proporre al paziente.
  • Una volta che il paziente è divenuto consapevole dei suoi bisogni insoddisfatti, cercherà, con l’aiuto del terapeuta, di capire e gestire razionalmente gli ostacoli, i conflitti interni ed esterni, le incompatibilità, le paure, i bisogni secondari e le strategie di soddisfazione inadeguate che causano l’insoddisfazione dei suoi bisogni primari.
  • Raggiunta la consapevolezza delle proprie criticità, il paziente sarà in grado di decidere razionalmente quali bisogni secondari e strategie siano da mantenere e quali da eliminare o correggere, e stimolare i suoi agenti inconsci a riprogrammarsi in modo più adeguato alla soddisfazione dei suoi bisogni.
  • La riprogrammazione degli agenti inconsci può avvenire sia con la sola forza del pensiero e della volontà, sia, in modo più rapido ed efficiente, aiutandosi con strumenti esterni (scritti e fotografie su carta o computer appositamente preparati dal paziente con l’assistenza del terapeuta)  che ricordino al paziente quello che è emerso durante le sedute terapeutiche precedenti e lo allenino ad affrontare sia razionalmente che emotivamente tutto ciò che possa evocare paure, bisogni insoddisfatti e le cause della loro insoddisfazione.

La psicologia dei bisogni mira a rendere la psicologia e la psicoterapia più semplici, comprensibili, applicabili, efficaci ed efficienti, e a dare al paziente un ruolo più attivo e responsabile.

La psicologia dei bisogni è anche una filosofia di vita, una visione del mondo e dell’umanità, una chiave per capire se stessi, gli altri, ed ogni tipo di comportamento umano. E anche un modo per accrescere il rispetto reciproco tra gli esseri umani e l’empatia, perché quest’ultima consiste nella sensibilità ai bisogni altrui e al loro grado di soddisfazione.