Citazioni di Luigi Anepeta

L’inconscio umano che, rispetto alla coscienza, è sempre più fedele ai bisogni sui quali si costruisce la personalità, nutre costantemente una duplice ossessione: l’appartenenza ad un gruppo e ad un ordine culturale, e la libertà individuale.


Ogni esperienza di disagio psichico è riconducibile ad un conflitto strutturale tra appartenenza e individuazione, vale a dire tra doveri sociali e diritti individuali rappresentati a livello conscio e, più intensamente, a livello inconscio.


I sintomi psichiatrici sono espressivi di una dissociazione e di una “alienazione” dei bisogni fondamentali dovuta all’interazione con l’ambiente.


L’uomo è, per natura, un essere sociale ed empatico che può esser indotto dalle circostanze culturali e ambientali ad agire in maniera insensibile, cinica e anche spietata.


Solitamente la società utilizza il bisogno di appartenenza per indurre processi di normalizzazione conformistica, riferiti a valori che possono anche essere mediocri ma raramente sono disumani. In particolari situazioni la spinta conformistica avviene, però, sulla base di valori culturali o ideologici che comportano il sacrificio dell’empatia sull’altare di essi. Il peso che il bisogno di appartenenza esercita a livello inconscio è effettivamente l’indizio di una sostanziale vulnerabilità degli esseri umani alle influenze ambientali.


Per bisogni intrinseci, nell’ottica struttural-dialettica, si intendono programmi psicobiologici, geneticamente predisposti, il cui dispiegamento, nell’interazione con l’ambiente socio-culturale, determina lo sviluppo dell’infrastruttura dinamica della personalità.
I bisogni intrinseci sono il bisogno di appartenenza/integrazione sociale e il bisogno di opposizione/individuazione.
Il primo, creando una relazione significativa con il mondo umano, consente l’interiorizzazione dei sistemi di valore culturali propri del gruppo di appartenenza e l’acquisizione del senso comune che portano l’individuo ad agire comportamenti riconosciuti come normali nel suo contesto socio-storico.
Il secondo, a partire da una certa epoca dello sviluppo, promuove un lento processo di differenziazione della personalità che, in virtù della crisi adolescenziale, consente di raggiungere un certo grado di libertà e di autonomia personale.
[Luigi Anepeta: Microstorie dall’universo psicopatologico]


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